mercoledì 24 giugno 2015

#28 Londra (e cibo)

Un paio di settimane fa sono andata a Londra  tre giorni di fila e ho confermato l'opinione che ho avuto della capitale inglese fin dalla prima volta in cui ci sono andata. Londra e' infinita, e' mille città e nessuna allo stesso tempo, ha la capacità di farti sentire a casa e sulla luna nel giro di pochi secondi e, soprattutto, di Londra non ci stanca mai. O almeno questo succede a me.
Durante quelle tre giornate, ho visitato alcuni dei miei posti preferiti, ne ho conosciuti di nuovi e ho spuntato dalla mia lista delle cose da vedere alcuni elementi.

Day I - Giovedi'
Finalmente, finalmente, finalmente: Harry Potter Studios!
Io e Adel siamo andate insieme e, dopo aver quasi perso una delle coincidenze, abbiamo incontrato li' Alice, le altre due exchange che vivono con lei e il suo host-brother.
Gli Studios sono bellissimi, non rivelerò niente nel caso qualcuno di voi voglia andarci, ma se non l'avete ancora fatto, prenotate una visita nel vostro prossimo soggiorno in Inghilterra.
Il biglietto costa abbastanza, ma il posto dentro e' grandissimo e piuttosto interattivo (si puo' fare la classica foto al binario 9 e 3/4 -sebbene quello vero sia a King's Cross-, salire sulla vera locomotiva usata per l'Hogwarts Express e, attraverso una simulazione e un telo verde, rivivere parte del tragitto e tanto altro che vi invito a scoprire) e, soprattutto, l'atmosfera e' magica. Volete poi mettere l'emozione di essere in uno dei posti più nerd di sempre, circondati da nerd come voi? Perfetto.

Day II - Venerdi'
Era l'ultimo giorno in Inghilterra della mia amica Norvegese così siamo partite presto la mattina e, dopo svariati cambi, abbiamo raggiunto il Cereal Killer Cafe a Bethnal Green, un quartiere di Londra in cui non ero mai stata e di cui mi sono innamorata. Non per l'architettura o i monumenti, in quanto nulla spicca particolarmente se non un lunghissimo murales sulla destra della stazione di Shoreditch High Street o qualche bel palazzo, ma perché questa e' la Londra vivibile, quella della gente vera. Pochissimi turisti, nessun negozio di souvenirs o venditore di selfie-sticks, solo piccoli bar, i negozi della vita quotidiana, qualche parco. Il clima frenetico della City e' lontanissimo eppure la magia di Londra e' ancora respirabile nell'aria. Il cafe poi e' carinissimo, molto particolare, ma comunque piuttosto economico. Come si legge dal sito -e come si nota appena entrati- vendono un sacco di tipi di cereali ed e' possibile mischiarli tra di loro, aggiungere dei 'toppings' (italiano?) e infine scegliere tra un sacco di varianti diverse, dal classico scremato a quello al caramello.
Successivamente siamo andate invece nel super centro di Londra per andare a visitare l'acquario che si trova accanto al London Eye. Non mi ricordo esattamente come l'idea ci sia venuta, ma e' stato sicuramente un bel pomeriggio e sicuramente e' un posto che merita una visita e il biglietto, sebbene non sia economico, permette di entrare e uscire per tutto il giorno - ed e' più economico se fatto con quello di un'altra attrazione.

Day III - Sabato
Dopo tre ore di sonno, io, Mette e la sua host family siamo partiti alle cinque e mezza del mattino per andare in aeroporto a Gatwick da cui, con la vista appannata dalle lacrime, ho preso il treno per tornare a Londra e poi la Tube fino a Camden Town, decisamente il mio posto preferito al mondo.
Li' ho fatto una passeggiata lungo il fiume e, verso le dieci, sono tornata all'uscita della metropolitana dove ho incontrato una mia compagna di classe, venuta per un mese in Inghilterra dagli zii, e un'altra ragazza che era nella mia classe l'anno scorso, ma che si e' trasferita ad Oxford per studiare e che aveva portato anche una sua amica. Insieme ci siamo così dirette a passo sicuro verso lo stand di Cookies and scream e li', da tradizione, abbiamo preso un frappe'. Era il terzo che provavo e non mi hanno mai deluso, buoni ed economici vista la quantità e il fatto di essere a Londra. Se vi trovate nei paraggi, andateci assolutamente.
Da li' siamo andate a fare una passeggiata per Covent Garden dove poi, più tardi, abbiamo anche pranzato di un ristorante vegano molto carino, il Wild Food Cafe, dove i prezzi non sono pero' troppo bassi. Il cibo era comunque buono e il clima e l'arredamento del locale confortevoli.
Poi ci siamo divise e io e la mia compagna di classe siamo andate a fare una passeggiata lungo le rive del Tamigi fino a Westminster dove ci siamo salutate e separate a nostra volta, ognuna diretta a casa.

Day IV - Giovedi'
Ultima volta a Londra durante il mio anno all'estero, questa volta con la mia amica Alice che era venuta a stare a Ramsgate da me dal lunedì prima e che giovedì e' poi tornata dalla sua host family a Bristol.
Per prima cosa siamo andate a St. Paul's Cathedral, una chiesa molto bella che volevo vedere da parecchio. Purtroppo non siamo potute entrare dato che qualcosa stava succedendo e tutta l'area era transennata e il posto pieno di poliziotti e telecamere. Chissà. e' comunque valsa la pena camminarci attorno e constatare che sembra una piccola versione di San Pietro, ma a Londra. Trovare casa lontano da casa.
Da li' poi siamo andate al Natural History Museum e io, davvero, mi sono innamorata dell'edificio. Volevo andarci perché dalle foto sembrava un posto davvero bello ma, una volta dentro, credo di aver ripetuto "wow" almeno quindici volte al secondo. Bellissimo e merita una visita, anche se corta come lo e' stata la nostra. Abbiamo poi continuato il nostro viaggio nella cultura andando alla National Gallery in Trafalgar Square che, come il museo di storia naturale, e' ad ingresso libero.
La nostra idea iniziale era di farci una passeggiatina di mezz'ora fra i quadri e poi uscire, ma abbiamo finito per perderci fra le innumerevoli sale e opere e perciò la nostra visita e' poi durata più di quanto programmato. Tra i tanti dipinti visti, abbiamo ammirato alcuni di quelli studiati a scuola -come quelli di Masaccio e Piero della Francesca-, altri super famosi come I Girasoli di Van Gogh o le Ninfee di Monet. Bellissimi.
Infine abbiamo girato per i negozi di souvenirs da brave turiste e, distrutte dal camminare e da un sole sconosciuto in Inghilterra, ci siamo salutate a Victoria Station.

Mi manchera' avere Londra cosi' vicina, ma sono grata di aver avuto la possibilità di viverla sotto quest'altra prospettiva e aspetto già con ansia il momento del nostro prossimo incontro.

A presto,
xx
Giulia.

domenica 7 giugno 2015

#27 gente della spiaggia

Dopo parecchio tempo, eccomi di nuovo.
Voglio scrivere questo post già da qualche giorno (settimana?) ma un po' mi é passato di mente e un po' mi viene il magone anche solo a pensarci.
Perché quello di cui parlerò oggi sono gli addii o, ancora peggio, i giorni prima.
Tra meno di una settimana, infatti, la maggio parte degli exchange con cui ho passato gli ultimi due mesi, torneranno a casa. Fra tutti, la mia amica Mette, con la quale ho legato tantissimo quest'anno e con cui passo tutte le mie giornate (e nottate) da quando non vado più a scuola.

La gente della spiaggia siamo noi. Quel gruppo misto di persone di ogni parte d'europa che si incontra lungo le spiagge del Thanet minimo due volte a settimana.
Su quella sabbia diversa da quella di casa non si fa niente di speciale, niente di fenomenale. Si sta insieme, si ascolta la musica, si parla, si balla, si ride. Si passa la serata in compagnia e io faccio davvero fatica a immaginare le mie giornate senza i discorsi pronunciati con un accento tedesco o i capelli biondissimi dei norvegesi.

All'inizio dell'anno, speravo di farmi tanti amici inglesi, ma alla fine la realtà è andata diversamente e di amici inglesi ne ho qualcuno, mentre di amici stranieri sono piena, ma mi va bene così. Ancora meglio, forse, perché magari il mio accento sarà rimasto più italiano e il mio vocabolario più limitato, ma mi sono esposta a più culture di quante avessi sperato e ora ho una lista di posti da visitare in cui volti amici mi ospiteranno.

Quindi questi ultimi giorni sono difficili. Da una parte voglio accumulare quanti più ricordi posso, scattare fotografie che poi appenderò ai muri per poter sentire tutti vicini anche se lontani, ma dall'altra parte mi fa quasi male fisicamente sapere che sta tutto finendo.
In portoghese esiste una parola traducibile con "nostalgia del futuro", citando Wikipedia, che è saudade e credo sia la più chiara descrizione del mio stato d'animo attuale. Io ho già nostalgia per qualcosa che non è ancora successo, per persone che non se ne sono ancora andate.
Ma bisogna combattere questo sentimento, credo. Perché a forza di ascoltare canzoni tristi potrei sprofondarci dentro e finire per non godermi davvero gli ultimi giorni con i miei amici.
E poi, li rivedrò presto. Spero.

"Can I hold you one last time
To fight the feeling that is growing in my mind"
One last time - The kooks