Voglio scrivere questo post già da qualche giorno (settimana?) ma un po' mi é passato di mente e un po' mi viene il magone anche solo a pensarci.
Perché quello di cui parlerò oggi sono gli addii o, ancora peggio, i giorni prima.
Tra meno di una settimana, infatti, la maggio parte degli exchange con cui ho passato gli ultimi due mesi, torneranno a casa. Fra tutti, la mia amica Mette, con la quale ho legato tantissimo quest'anno e con cui passo tutte le mie giornate (e nottate) da quando non vado più a scuola.
La gente della spiaggia siamo noi. Quel gruppo misto di persone di ogni parte d'europa che si incontra lungo le spiagge del Thanet minimo due volte a settimana.
Su quella sabbia diversa da quella di casa non si fa niente di speciale, niente di fenomenale. Si sta insieme, si ascolta la musica, si parla, si balla, si ride. Si passa la serata in compagnia e io faccio davvero fatica a immaginare le mie giornate senza i discorsi pronunciati con un accento tedesco o i capelli biondissimi dei norvegesi.
All'inizio dell'anno, speravo di farmi tanti amici inglesi, ma alla fine la realtà è andata diversamente e di amici inglesi ne ho qualcuno, mentre di amici stranieri sono piena, ma mi va bene così. Ancora meglio, forse, perché magari il mio accento sarà rimasto più italiano e il mio vocabolario più limitato, ma mi sono esposta a più culture di quante avessi sperato e ora ho una lista di posti da visitare in cui volti amici mi ospiteranno.
Quindi questi ultimi giorni sono difficili. Da una parte voglio accumulare quanti più ricordi posso, scattare fotografie che poi appenderò ai muri per poter sentire tutti vicini anche se lontani, ma dall'altra parte mi fa quasi male fisicamente sapere che sta tutto finendo.
In portoghese esiste una parola traducibile con "nostalgia del futuro", citando Wikipedia, che è saudade e credo sia la più chiara descrizione del mio stato d'animo attuale. Io ho già nostalgia per qualcosa che non è ancora successo, per persone che non se ne sono ancora andate.
Ma bisogna combattere questo sentimento, credo. Perché a forza di ascoltare canzoni tristi potrei sprofondarci dentro e finire per non godermi davvero gli ultimi giorni con i miei amici.
E poi, li rivedrò presto. Spero.
"Can I hold you one last time
To fight the feeling that is growing in my mind"
One last time - The kooks
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