Bene.
Quindi eccomi qui, alla fine della mia terza settimana, con un sorriso da orecchio ad orecchio.
Come ogni settimana fin ora ci sono stati momenti alti e bassi, immagini, gesti o situazioni che mi hanno riportato con la mente a casa ad una velocita' tale da essemene accorta solamente in seguito, ripensandoci nel tepore del mio letto inglese, senza lenzuola ma con il piumone.
Ma ci sono stati anche progressi, miglioramenti, su tutti i fronti.
A scuola va bene, non faccio troppa fatica a seguire le lezioni e socializzo sempre con piu' persone.
Purtroppo non riusciro' ad aiutare la prof di italiano come mi sarebbe piaciuto, perche' i nostril orari non combaciano, ma mi sono comunque resa disponibile per qualsiasi domanda che gli student potrebbero avere. Spero che questo mi aiuti a conoscere sempre piu' gente.
L'apice della mia settimana scolastica e' stato quando, durante una riunione con la mia casa, il preside si e' messo a cantare. Giuro.
Tutti non si sono scomposti minimamente e il mio sguardo ha vagato in cerca di un cenno da parte di qualcuno che condividesse il mio stesso sentimento, la voglia di ridere mista a quella di scappare il piu' velocemente possibile. Ma cosi' non e' stato, percio' ho fatto buon viso a cattivo gioco e mi sono stampata in faccia un'espressione compiaciuta da intenditrice di lirica.
Per quanto riguarda la lingua me la cavo e, citando Brando, il cui blog dovete assolutamente leggere: "Sono piuttosto scorrevole se non per discorsi complicati con tempi improbabili in un eventuale passato che deve ancora arrivare, per ulteriori informazioni guardatevi l'ultimo film degli XMen."
Quindi, sostanzialmente, tutta la settimana e' trascorsa piacevolmente. Ormai sto entrando nella routine e credo sia una cosa positive, perche' venti giorni di novita', colpi di scena, shock culturale e tensione bastano e avanzano. Ora voglio abituarmi alla mia nuova realta' e godermi la stabilita'.
Poi e' arrivato il week-end, amen.
Ieri sono stata nuovamente a Canterbury con alcuni exchange che vengono nella mia scuola e anche due ragazzi inglesi (a dire il vero, uno e mezzo, perche' uno di loro e' per meta' cinese. Rimane comunque piu' inglese di noi altri).
Mi sono divertita, anche se il tempo non era il massimo e noi non sapevamo cosa fare. Ma siamo stati insieme e questo mi e' bastato, perche' in questi quasi sconosciuti ho potuto ritrovare degli amici, che sono una delle cose che mi manca di piu' qui.
La sera poi ci siamo rincontrati a Margate, un paese vicino a Ramsgate e abbiamo riso davvero tanto cercando di parlare piu' lingue possibili.
E cosi' siamo arrivati ad oggi, giorno di compiti, di aggiornamenti e di relax.
A domenica prossima.
"It’s just a spark
But it’s enough to keep me going"
But it’s enough to keep me going"
xx
Giulia